DOLCI

Dolci

  1. Charlotte alla milanese
  2. Amaretti
  3. Biscottini delle monache
  4. Bossolà, bossolano di Brescia
  5. Budino al caffè
  6. Budino al cioccolato con savoiardi
  7. Budini di mascarpone
  8. Colomba pasquale
  9. Crostata di mirtilli
  10. Dolce del principe
  11. Frittelle di riso
  12. Frittelle di sambuco
  13. Mirtol
  14. Offelle valligiane
  15. Pan de mei
  16. Panettone
  17. Pasta margherita
  18. Torrone
  19. Torta di mele
  20. Torta di pesche
  21. Torta di riso
  22. Torta mantovana
  23. Torta paradiso
  24. Torta sbrisolona
  25. Zabaione

 

  1. Charlotte alla milanese

500 g di mele, pelate e ripulite dal torsolo

50 g di uvetta rinvenuta in acqua tiepida

50 g di pinoli

140 g di zucchero

Un limone, la sola scorza

Mezzo bicchiere di vino bianco

30 g di burro

Pane a cassetta, per rivestire lo stampo

Rhum

Affettate le mele non troppo sottili, poi mettetele sul fuoco, in un tegame, insieme a 120 g di zucchero, la scorza grattugiata del limone e il vino bianco, quindi coprit3e con l’acqua; lasciate cuocere, ma togliete le fette ancora al dente, scolatele e asciugatele con un canovaccio.

Intanto a parte, stemperate il burro con poco zucchero, quindi ungete il fondo e le pareti dello stampo, foderatele con le fette di pane a cassetta e al centro ponte uno strato di mele e cospargete con parte dei pinoli e dell’uva passa, irrorate con gocce di rhum, stendete le altre fette di mele, altri pinoli, altra uvetta e terminate ricoprendo il tutto con le fette di pane. Mettete lo stampo in forno caldo a 180° per circa un ora. Sfornate, capovolgete la charlotte al centro del piatto da portata, bagnatelo con il rhum e accendete la fiamma.

Da servire con a luci spente, con grande effetto.

 

  1. Amaretti

Questi dolcetti sono entrati a pieno diritto nella tradizione gastronomica lombarda, vuoi come fine pasto, vuoi come ingrediente per il ripieno di alcune paste o per preparare salse.

Sono riconosciuti come specialità di Saronno, caratteristici per l’involucro di carta colorata a mò di caramella.

Biscotti a base di mandorle, a forma rotonda e schiacciata, preparati in tre diversi tipi, pasta secca, pasta morbida o con zucchero in granella.

150 g di mandorle amare

150 g di mandorle dolci

2 chiare d’uovo

400 g di zucchero a velo

Dopo aver ammollato le mandorle, per pelarle, fatele asciugare in forno, quindi tritatele finemente, meglio ancora pestatele al mortaio.

Alle mandorle unite le chiare e lo zucchero e mescolare, fino ad ottenere un composto morbido ma consistente. Questo spianatelo dello spessore di 1,5 cm, con il mattarello e ritagliatevi tanti dischetti. Oppure ricavatene tante palline grosse come una noce, da schiacciare e disporre distanti tra loro sopra una placca da forno foderata di carta da forno.

Mettere gli amaretti a cuocere in forno preriscaldato a 170° per 10-12 minuti. Lasciateli raffreddare e serviteli. Se conservati in un luogo asciutto si conservano a lungo.

Varianti

C’è chi preferisce usare una quantità minore di mandorle amare, qui sta al gusto di ciascuno variare le proporzioni.

L’aggiunta di scorza di limone o cedro grattugiata.

 

  1. Biscottini delle monache

20 uova

120 g di zucchero

700 g di farina

Burro per ungere gli stampini

In una ciotola ampia, aiutandovi con la frusta, sbattere a lungo le uova, unite lo zucchero e seguitate fino a montarle un po’.

A parte tostare nel forno la farina, facendo in modo che non prenda colore.

Appena fredda passatela al setaccio e unitela alle uova, lavorare ancora a lungo, distribuite l’impasto negli stampini imburrati, passateli in forno a 180° fino a doratura.

Se conservati in una scatola di latta ben sigillati si conservano a lungo.

 

  1. Bossolà, bossolano di Brescia

Tutto da raccontare questo dolce, molto dispendioso nella lavorazione, ma così dolce e suadente nel donare all’assaggio, secondo tradizione anche il consumo, ha un doveroso calendario, dall’inizio dell’autunno alle prime gelate.

1° impasto

120 g di farina

30 g di lievito di birra

30 g di zucchero semolato o vanigliato

30 g di burro

Un uovo

2° impasto

240 g di farina

40 g di zucchero

40 g di burro

2 uova

3° impasto

480 g di farina

120 g di zucchero

120 g di burro

5 uova

Un pizzico di vanillina

Sale

Decoro finale

Un albune

40 g di mandorle tritate

30 g di granella di zucchero

30 g di zucchero vanigliato

Sulla spianatoia, versare la farina a fontana, unite lo zucchero, il lievito stemperato in acqua tiepida, l’uovo e il burro precedentemente sciolto, impastare a dovere e far riposare, coperto da un canovaccio, far lievitare per un ora.

Trascorso tale tempo, riprendere il lavoro, ancora la farina aperta a cratere, ancora lo zucchero, il burro, le uova e poca acqua tiepida, per impastare il tutto a dovere, quindi unirgli il primo impasto e lavorare fino ad inglobarlo perfettamente. Coprire il panetto con un canovaccio, quindi farlo lievitare per un paio d’ore.

Trascorso anche queste, disporre la farina a fontana, aggiungere lo zucchero, le uova, il burro, un pizzico di vanillina un pizzico di sale ed acqua sufficiente per impastare. Unite la massa precedente lavorarla fino ad ottenere un composto liscio e morbido, coprire con un canovaccio e far lievitare fino al raddoppio del volume.

Intanto a parte predisporre le chiare d’uovo appena sbattute, le mandorle pestate, lo zucchero semolato e la granella.

A lievitazione avvenuta, allungate la massa e saldatela alle estremità fino a formare una grossa ciambella, che disporrete su una placca da forno, spennellate con la chiara d’uovo, guarnire con le mandorle, la granella di zucchero, mettete in forno a 180° per 40’.

Sformate lasciate raffreddare e ricoprite con lo zucchero vanigliato.

 

  1. Budino al caffè

l’antesignano del gelato moderno.

3 tazzine di caffè ristretto

80 g di panna liquida

30 g di zucchero

8 tuorli d’uovo

Burro per ungere lo stampo

In una ciotola, con la frusta, sbattere i tuorli con lo zucchero, poi unite il caffè e la panna tiepidi.

Dopo aver unito tutto, versatelo in uno stampo, precedentemente imburrato, e mettetelo a cuocere a bagnomaria a fiamma bassa.

Per verificare la cottura controllate con uno stecchino, se risulta asciutto è cotto, fatelo raffreddare e poi passatelo in frigo per alcune ore prima di servire.

 

  1. Budino al cioccolato con savoiardi

100 g di cioccolato fondente

200 g di zucchero

100 g di biscotti savoiardi

Un l di latte intero

5 uova

Burro per lo stampo

Sciogliere il cioccolato fondente, unite il latte, portate a bollore.

Ora aggiungete il savoiardi precedentemente pestati, mescolate e fate cuocere per 15 minuti a fuoco dolce.

Intanto a parte sbattete le uova con lo zucchero.

Appena la cioccolata è fredda, versarvi le uova, mescolate e travasate il tutto in uno stampo da budino, poi lasciate cuocere a bagnomaria a fiamma bassa per 45 minuti, forse qualcosa in più. Appena freddo ponete il budino in frigo e servite freddo.

 

  1. Budini di mascarpone

150 g di mascarpone

30 g di panna liquida

100 g di zucchero

Cannella a piacere

Un bicchiere di Alchermes

Un bicchiere di Marsala

30 g di conserva di albicocche

200 g di Savoiardi

Porre in una casseruola il mascarpone e scioglierlo insieme alla panna, lo zucchero e la cannella a fuoco bassissimo, mescolare e toglierlo dal fuoco.

Intanto bagnare lo stampo da budino con l’Alchermes e rivestire le pareti con i savoiardi, quindi versare metà del mascarpone fino a metà dello stampo, ricoprite con i savoiardi imbevuti nell’Alchermes e Marsala, distribuirvi la confettura di albicocche, ricoprite con altri biscotti bagnati, versate il rimanente mascarpone e ricoprite con altri biscotti imbevuti. Ponete in frigo per alcune ore, servite con lo zabaione caldo.

 

  1. Colomba pasquale

Un kg di farina

50 g di lievito di birra

400 g di burro

8 tuorli

200 g di frutta candita mista tagliate a dadini

250 g di zucchero

Un bicchiere di latte

La scorza grattugiata di un limone

50 g di zucchero in granella

Sale

Innanzitutto mettere da parte 100 g di farina.

Mettete sul fuoco ad intiepidire.

In una ciotola sciogliere il lievito con acqua tiepida, incorporate 100 g di farina ed impastare fino ad ottenere un composto sodo e liscio. Formate una pagnottella, infarinatela, poi formate una croce sulla pagnotta, quindi immergetela pagnottella in acqua tiepida e lasciatela per 10 minuti. Il tempo che venga a galla, rigiratela più volte e lasciatela riposare per qualche minuto.

A parte disponete la farina a cratere, tuffatevi 7 tuorli, la scorza del limone, un pizzico di sale, 250 g di zucchero, il latte tiepido e il panetto lievitato, quindi impastare fino a formare una palla liscia ed omogenea. Infarinate, coprite con un canovaccio e lasciate lievitare fino al raddoppio del volume. Riprendere il composto, incorporatevi circa metà del burro, infarinate ancora, coprite con un canovaccio e fate lievitare per 2 ore.

Riprendere l’impasto incorporatevi il restante burro, i canditi e riempire lo stampo della colomba. Coprire con un canovaccio e far lievitare ancora.

Prima di passare in forno, spennellare con il tuorlo rimasto, cospargete con la granella di zucchero, infornare a 180-190° per 10 minuti, abbassare il calore coprire con carta da forno e procedere la cottura per altri 30 minuti.

Servire fredda.

 

  1. Crostata di mirtilli

300 g di farina

200 g di burro

200 g di zucchero

2 tuorli

500 g di mirtilli

Un bicchierino di Mraschino

Burro e farina per spolverizzare la teglia

Mettere al fuoco in una casseruola mezzo litro di acqua, appena è calda versatevi 50 g di zucchero, mescolando continuamente fino a farlo sciogliere e in questo sciroppo immergete i mirtilli insieme al Maraschino per un ora.

Versate la farina a cratere, unite lo zucchero e 2 tuorli, un pizzico di sale e il burro, lavorare e formare un panetto, coprite con un canovaccio e lasciate riposare per un ora.

Spianare la pasta alta 2 cm,  foderate uno stampo imburrato, facendo fuoruscire i bordi, riempite con i mirtilli sgocciolati, ripiegate i bordi a formare un cordoncino, infornare a 180° per 20’.

Servire tiepida o fredda.

Varianti

Nell’impasto aggiungere la scorza di un limone, pochissimo miele, e volendo una bustina di lievito.

Invece dei mirtilli potete usare le more.

 

  1. Dolce del principe

200 g di mascarpone

Due tuorli d’uovo

300 g di Pan di Spagna

30 g di zucchero

Alchermes

Rhum

Cognac

Dopo aver tagliato il Pan di Spagna a fette, grosse 1,5 cm di spessore, bagnate con i tre liquori in parti uguali e rivestite uno stampo rettangolare, il fondo e le pareti alte.

A parte, in una ciotola, sbattere i tuorli con lo zucchero, quindi inglobare il mascarpone, sempre lavorando un bicchierino di Rhum.

Questo composto versatelo nello stampo, ricoprite con altre fette di Pan di Spagna imbevuto, mettete in frigo e servite dopo alcune ore ben freddo e sodo.

 

  1. Frittelle di riso

400 g di riso

2 l di latte

180 g di farina

100 g di burro

200 g di zucchero

10 uova intere e 3 tuorli

La scorza di 2 limoni

3 bicchierini di Rhum

Olio di arachidi per friggere

Sale

In una casseruola versare il latte e portarlo ad ebollizione, quindi unitevi 60 g di zucchero e il burro, il sale e la buccia grattugiata del limone, mescolate più volte e cuocete. Appena il riso è pronto, spengete il fuoco e il composto versatelo in una ciotola capace,  per incorporarvi la farina, le uova e il Rhum, seguitando a mescolare. Questa crema lasciatela riposare. Intanto scaldate l’olio, appena fuma versatevi il riso a cucchiaiate, girate le frittelle e doratele, poi asciugatele incarta assorbente spolverizzate con zucchero e servite calde.

 

  1. Frittelle di sambuco

Fiori di sambuco non del tutto aperti o rametti di infiorescenze

4 uova

500 g di farina

Un bicchierino di Grappa

4 dl di latte

Olio di arachidi per friggere

Zucchero a velo per spolverizzare

Dopo aver lavato i fiori di sambuco asciugateli su un canovaccio.

In una ciotola capiente, mettere le uova, la farina, un pizzico di sale e la Grappa, mescolate con cura, poi versate poco alla volta il latte, seguitare a lavorare fino ad ottenere una pastella morbida. Fate riposare per circa un ora, poi mettete sul fuoco la padella, scaldate l’olio e appena sfrigola tuffatevi, a cucchiaiate, i fiori di sambuco, precedentemente intrisi nella pastella. Appena dorano, toglieteli dalla padella e asciugateli in carta assorbente. Disponetele nel piatto da portata, imbiancate con lo zucchero a velo.

 

  1. Mirtol

Ciambella della tradizione Mantovana

400 g di farina bianca

200 g di farina gialla

200 g di zucchero

20 g di strutto

2 bicchieri di latte

Una bustina di lievito per dolci

Un bicchierino di Anice forte

Burro per ungere lo stampo

Sale

In una ciotola ampia mettete le farine, poi lavorando con un cucchiaio, inglobateli lo zucchero, lo strutto precedentemente sciolto, un pizzico di sale, il latte.

Appeno l’amalgama si fa uniforme aggiungete il lievito, l’Anice, questo impasto va versato in uno stampo tondo con foro al centro imburrato.

Quindi mettete in forno a 180° per 45’. Servite il mirtol tiepido o freddo.

 

  1. Offelle valligiane

A Parona sono celebri le ofelle, biscotti secchi a forma ovale appuntita, fatti con la pasta frolla secondo l’antica ricetta, custodita gelosamente.

Ne esiste anche una versione ripiena, ieri venduta anche per strada al grido di ofele, nel Bresciano.

Per la pasta

500 g di farina

120 g di zucchero a velo

180 g di burro

5 tuorli

Per il ripieno

1 kg di mele

200 g di zucchero

Cannella in polvere

100 g di canditi tritati grossolanamente

Burro per ungere la placca

Sulla spianatoia mettere la farina aperta a cratere, aggiungere lo zucchero, il burro i tuorli, impastare con cura, ottenendo un panetto liscio e morbido, far riposare un ora in frigo.

Preparare il ripieno lavando e mondando le mele, tagiatele a fettine e lessatele coperte di acqua, appena sono morbide aggiungere lo zucchero, la frutta candita, la cannella, mescolate e lasciate cuocere per 20’. Spengete il fuoco e fate raffreddare.

 

  1. Pan de mei

Era tradizione dei lattai di Milano, il giorno 23 aprile, dedicato a San Giorgio, questi panetti che ieri si facevano con il miglio da bagnare nella panna.

150 g di farina bianca

150 g di farina gialla fine

100 g di farina gialla a grana grossa

125 g di burro

200 g di zucchero

20 g di lievito di birra

3 uova

3 cucchiai di fiori di sambuco, da richiedere in erboristeria come paniganda

Un goccio di latte

Burro per ungere lo stampo

Farina per infarinare lo stampo

Zucchero vanigliato

Sale

In una tazza sciogliere nell’acqua tiepida il lievito.

A parte in una ciotola ampia setacciate le farine e mescolatele assieme, poi aggiungere il sale, lo zucchero, la metà dei fiori di sambuco, il burro ammorbidito, le uova e il lievito. Dopo aver amalgamato il tutto, usando qualche goccio di latte se serve, formate una palla e lasciatela riposare per alcune ore ricoperta da un canovaccio.

Intanto imburrate e sfarinate una placca da forno, poi, un dopo l’altra collocate in bell’ordine, distanziati, dischetti di pasta di circa 8 cm di diametro, spolverizzateli con lo zucchero a velo e i rimanenti fiori di sambuco, quindi metteteli in forno a 180° per circa mezz’ora.

Toglierli dal calore, e serviteli tiepidi o freddi.

 

  1. Panettone

Per l’ottima riuscita di questo dolce è consigliabile lavorarne una discreta massa, anche il forno è importante, ideale quello grande dei panifici.

1 kg di farina

300 g di burro

200 g di zucchero

30 g di lievito di birra

160 g di uva passa

40 g di cedro candito

40 g di arancia candita

10 uova

Sale

Sulla spianatoia versare 100 g di farina aperta a cratere al centro sminuzzarvi il lievito di birra, sciolto in mezzo bicchiere di acqua tiepida, impastare fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo, riporlo in una ciotola di vetro infarinato, ricoprite con un canovaccio e mettete a lievitare in un luogo tiepido per almeno 3 ore.

Dopo, versare non meno di un etto di farina aperta a cratere e porvi al centro il panetto lievitato, aiutandovi con pochissima acqua impastare ancora fino ad incorporare bene tutto.

Ponete il panetto in una ciotola infarinata, ricoprite con un canovaccio, ponete in un luogo tiepido e far lievitare per almeno 2 ore.

Intanto ammollare l’uva passa in acqua tiepida, ridurre a piccoli dadini i canditi.

Sulla spianatoia versare la restante farina, salate, nel cratere centrale mettere 250 g di burro sciolto.

In una ciotola sciogliere lo zucchero insieme a 2 bicchieri d’acqua, aggiungere 8 uova e 2 tuorli, lavorando a bagnomaria con una frusta da pasticceri.

Oltre al burro aggiungere il panetto dell’impasto lievitato, iniziare a lavorare ed aggiungere lo zucchero con le uova, lavorare a lungo fino a quando sarà liscio ed omogeneo.

Continuando a lavorare aggiungere l’uva passa strizzata, i canditi. Dividete la massa in due e mettetele in due stampi. Fate una croce sopra l’impasto, con un bisturi da cucina, fate lievitare per 5 o 6 ore quindi infornare, cuocete per 5 minuti a 200°, distribuite dei ciuffi di burro sulla superficie e terminare la cottura, e servite freddo.

 

  1. Pasta margherita

100 g di farina

100 g di fecola di patate

100 g di burro

6 uova

200 g di zucchero a velo

Burro per ungere lo stampo,

farina per infarinare lo stampo

Montate a neve gli albumi, a parte montate i tuorli con lo zucchero a velo, fino a quando non saranno soffici e bianchi. Unite gli albumi montati a neve, e poco alla volta la fecola, la farina setacciate e il burro fuso.

Cuocete in forno a 180° per 30 minuti. Questa torta è adatta per essere farcita.

 

  1. Torrone

400 g di mandorle pelate e tostate

220 g di zucchero

250 g di miele

150 g di nocciole tostate

80 g di canditi misti

3 albumi

La scorza di due limoni

Ostie (nevole)

Tritare grossolanamente la frutta candita.

Dopo aver tostato le nocciole in forno, privatele della pellicina. Le mandorle invece, vanno sbollentate, per liberarle della pelle, quindi passatele in forno a tostare.

In una casseruola ampia mettere il miele e scioglierlo a bagnomaria, mescolando con un cucchiaio di legno, per pi di un ora. Controllare che non finisca l’acqua, aggiungere continuamente acqua bollente.

Per controllare la perfetta fusione del miele, prende un mezzo cucchiaino e tuffatelo nell’acqua, se si apre a goccia, si compatta, diviene limpido e vitreo è pronto.

Intanto, a parte, fondere lo zucchero con 3 bicchieri d’acqua, mescolando continuamente, fino a quando non si caramella.

Quando lo zucchero è pronto montate a neve piuttosto soda i 3 albumi, uniteli al miele e seguitare a mescolare, dopo circa 10 minuti il composto si gonfia e diventa bianco, allora potete unire lo zucchero caramellato, mescolare ancora per qualche minuto, poi per provare la consistenza, tuffarne un cucchiaino in un bicchiere d’acqua fredda, dovrà risultare duro ma elastico. Adesso potete unire le nocciole e le mandorle, la frutta candita e la scorza del limone grattugiata, impastare il tutto a dovere.

Con le ostie foderare il fondo di uno stampo rettangolare, versare il composto e livellate, poi ricoprite con altre ostie, e vi ponete sopra un peso per comprimere il torrone. Dopo circa mezz’ora capovolgete lo stampo su un tagliere o su un piano di resina e con un coltello grande, quadrato, tagliatelo a pezzi.

Si può consumare subito, ma freddo, o può essere conservato avvolto in carta oleata o stagnola, in una scatola o in vasi a sigillo, in locale asciutto.

 

  1. Torta di mele

1 kg di mele

Fette di pane francese la sola mollica o pane in cassetta per foderare lo stampo

100 g di burro

180 g di zucchero

Un limone grattugiato

Un bicchiere abbondante di vino bianco secco

50 g di uva passa

Mondate le mele, fondere 150 g di burro, appena intiepidisce bagnateci le fette di pane e foderate la teglia.

Mettete a cuocere le mele affettate in una casseruola, con lo zucchero, la scorza del limone e il vino. Quando il vino è asciutto unite l’uvetta, cuocete per alcuni minuti continuando a mescolare, versare il composto nella teglia e ricoprite con altro pane bagnato nel burro fuso.

Cuocere in forno a 180° fino a quando non avrà preso un colore rossiccio. Servire sia calda che fredda.

 

  1. Torta di pesche

Un kg di pesche a pasta gialla

Un bicchierino di amaretto di Saronno

4 uova

180° di zucchero

100 g di farina

½ bustina di lievito per dolci

120 g di amaretti pestati

Burro per ungere la teglia

Farina per infarinare la teglia

Zucchero a velo

Dopo aver mondato le pesche, tagliatele a fettine e mettetele a bagno nell’amaretto.

In una ciotola sbattere i rossi  con lo zucchero fino ad ottenere un composto soffice e bianco, aggiungete poco alla volta la farina, il lievito e gli albumi montati a neve, unite gi amaretti sbriciolati, le pesche affettate.

Versate il composto nella terrina imburrata ed infarinata e versate il composto che cuocerete a 180° per 40 minuti.

Servite la torta fredda spolverizzata di zucchero a velo.

 

  1. Torta di riso

½ di latte

100 g di riso ordinario

300 g di zucchero

6 uova

La scorza grattugiata di un limone

100 g di uva sultanina ammollata

Burro per ungere la tortiera

Farina per infarinare la tortiera

Mettere a bollire il latte e cuocere il riso a fiamma moderata, quando è ben cotto aggiungere un pizzico di sale e lo zucchero e scorza grattugiata del limone.

Dopo aver amalgamato per bene, unite l’uva sultanina, le uova, quindi versate nello stampo imburrato e infarinato.

Cuocere a 180° fino alla formazione di una crosticina sulla superficie. Togliete dal forno, fate riposare tagliate a losanghe e servire.

 

  1. Torta mantovana

150 g di burro

170 g di zucchero

170 g di farina

5 tuorli e un albume

30 g di zucchero vanigliato

60 g di pinoli

Burro per ungere la teglia

Pan grattato per spolverizzare la teglia

In una ciotola grande, lavorare il burro con un cucchiaio di legno, poi poco per volta, inglobare lo zucchero, fino ad amalgamarlo perfettamente.

Unite la farina in piccole dosi intervallate ai tuorli, quindi unite 20 g di zucchero vanigliato e l’albume montato a neve, ½ dei pinoli.

Dopo aver imburrato la teglia e spolverizzato  di pan grattato versare il composto, guarnire con i pinoli, infornare a 180° per 45 minuti.

Lasciate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a vanigliato restante.

 

  1. Torta paradiso

120 g di farina

120 g di fecola di patate

225 g di zucchero

225 g di burro

2 uova intere

4 tuorli

Una bustina di vanillina

Burro per ungere lo stampo

Farina per infarinare lo stampo

Zucchero vanigliato

Sale

Dopo aver lasciato ammorbidire il burro, ponetelo in una ciotola ampia e lavoratelo con un cucchiaio di legno per renderlo cremoso e soffice. Adagio, aggiungete lo zucchero, poi le uova uno alla volta e i tuorli, regolate di sale quindi calate la vaniglia, poi la farina e mescolate con cura l’impasto.

Ungete una teglia ed infarinatela calatevi l’impasto a cuocete per 35 minuti a 180°. Sformare e prima di servire lasciate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero vanigliato.

 

  1. Torta sbrisolona

Specialità del Mantovano, dove a posto del burro, si usava lo strutto, precedentemente sciolto. In periodo di vendemmia era il dolce delle feste, per sposarlo con il sugolo o suc, gelatina di mosto d’uva e farina.

300 g di farina bianca

200 g di farina gialla

200 g di mandorle tritate grossolanamente

200 g di zucchero

150 g di burro o strutto

2 tuorli

Un bicchierino di anice o sassolino

Burro per ungere lo stampo

Farina per lo stampo

Sulla spianatoia impastare le due farine e insieme a tutti gli ingredienti ed un pizzico di sale.

Lavorare fino ad ottenere un impasto assai duro, ma lasciatelo piuttosto slegato e sbriciolato. Imburrate la tortiera, quindi calatevi, a pioggia l’impasto grumoso, raggiungendo lo spessore massimo di 2,5 cm, ora mettere in forno già caldo a 180° e lasciare cuocere per circa un’ora.

Appena tiepida, togliete dalla teglia e servite la sbrisolona a spicchi, imbiancata,se volete con lo zucchero a velo.

Varianti

L’aggiunta, nell’impasto, della scorza di limone grattugiata e di una bustina di vanillina.

 

  1. Zabaione

6 tuorli

6 cucchiai di zucchero

½ bicchiere di vino Marsala

Mettere in una casseruola i tuorli e montarli insieme allo zucchero con un cucchiaio di legno, fino a ottenerli morbidi ma densi. Ora seguitando a mescolare, versare il vino Marsala, ponete il tegame sul fuoco e proseguire la cottura, per ottenere uno zabaione gonfio e piuttosto denso. Dopo circa 15 minuti potete servirlo caldissimo in coppette monoporzione.

Varianti

Ad alcuni piace aggiungere il profumo della cannella o della vaniglia.